Nel 2021, anno contraddistinto dalla pandemia di COVID-19, l’importanza dell’igiene delle mani è più evidente che mai in quanto si tratta di una delle misure più efficaci per ridurre la diffusione di agenti patogeni tra cui il virus SARS-CoV-2.

Informazioni

Le infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAI), in particolare quelle causate da batteri multiresistenti, sono la complicanza più comune e grave in ambito sanitario; in particolare in relazione agli effetti della progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie, di pratiche diagnostiche sempre più invasive e aggressive e dell’accresciuta sintomatologia e gravità clinica dei pazienti ospedalizzati. Questa importante sfida per la Sanità Pubblica, tuttavia, non si limita agli ospedali, ma interessa anche diverse strutture assistenziali per quanto riguarda la continuità delle cure e l’implementazione dei servizi di assistenza primaria.

In effetti, vari fattori influenzano la trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni durante le pratiche di cura e la loro attività sommativa e sequenziale contribuisce alla trasmissione dell’infezione con le conseguenti sequele:

  • le caratteristiche intrinseche del microrganismo (fattori di patogenicità)
  • la diffusione di agenti patogeni.
  • contaminazione ambientale;
  • l’inadeguatezza delle pratiche di antisepsi cutanea (che favorisce la trasmissione incrociata microbica).

La maggior parte dei microrganismi presenti sulla pelle sono, infatti, microflora batterica residente (costituita da microrganismi che abitano i diversi strati della pelle e raramente causano infezioni, proteggono l’ospite dalla colonizzazione di agenti infettivi e possono riprodursi anche dopo vigorosi lavaggi con acqua e sapone ), insieme alla microflora batterica transitoria (compresi i microrganismi depositati sullo strato superficiale della pelle a seguito del contatto diretto con i pazienti, fluidi biologici e superfici ambientali contaminate). Questa microflora transitoria, che varia a seconda del tipo di contaminazione e si verifica principalmente durante le pratiche di cura, può essere facilmente rimossa attraverso un accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone. Le mani degli operatori sanitari sono quindi il vettore meccanico più frequente indicato nella letteratura scientifica per la trasmissione di microrganismi. In quanto tale, è chiaro che l’igiene delle mani è uno dei principi chiave per prevenire le infezioni, sia nella vita sociale quotidiana che negli ambienti sanitari.

Per sensibilizzare su questo delicato tema della salute pubblica, in particolare tra gli operatori sanitari, ogni anno il 5 maggio si celebra una giornata dedicata all’importanza dell’igiene delle mani come azione preventiva e spesso salvavita.

Il 5 maggio è stata scelta come Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani poiché il quinto giorno del quinto mese dell’anno, come cinque dita in una mano, richiama alla mente i cinque momenti fondamentali dell’igiene delle mani nelle pratiche sanitarie e assistenziali per tutti coloro che assistono i pazienti :

1) prima del contatto con il paziente;
2) prima di una manovra asettica (ad esempio, come l’inserimento di un catetere), per evitare l’inoculazione del patogeno;
3) a seguito di esposizione ad un fluido corporeo (sangue, secrezioni, ferite aperte, ecc.);
4) a seguito del contatto con il paziente;
5) a seguito di contatto con l’ambiente e con oggetti in prossimità del paziente (lenzuola, guanti, camici, ecc.).

Nel 2021, anno contraddistinto dalla pandemia di COVID-19, l’importanza dell’igiene delle mani è più evidente che mai in quanto si tratta di una delle misure più efficaci per ridurre la diffusione di agenti patogeni tra cui il virus SARS-CoV-2.

Per l’anno in corso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto lo slogan “Seconds save lives-clean your hands”, esortando tutte le organizzazioni sanitarie a partecipare attivamente e consapevolmente non solo a questo importante evento ma anche, e soprattutto, alle regolari pratiche sanitarie e vita quotidiana.